"Luca Borromeo e i vibratori che si manovrano a distanza". Intervista al quotidiano "Libero" di Giovedì 7 Maggio 2020
L’emergenza Covid ha sovvertito le sorti dei professionisti di ogni ambito, ma c’è un settore che sembra non conoscere crisi, né tantomeno stasi: il sesso a pagamento. Sono innumerevoli gli stratagemmi messi a punto da escort e gigolò al fine di arrotondare anche in piena emergenza.
Ma com’è possibile che, in periodo di distanziamento sociale, ad esercitare siano proprio coloro i cui servizi implicano un contatto fisico? Se anche voi vi siete posti questa domanda, allora non state osservando la situazione da una prospettiva abbastanza ampia. Non c’è problema: ad estenere il vostro punto di vista ci pensa Luca Borromeo, escort e pornoattore che, con orgoglio e compiacimento, informa di come il coronavirus non abbia minato i suoi interessi: «Non ho smesso di lavorare un solo giorno, è cambiato solo il modo in cui mi rapporto con i miei clienti: fino a qualche mese fa li raggiungevo presso il loro domicilio, oggi li soddisfo da casa mia». E nell’era digitale, gli strumenti per favorire questa focosa interazione a distanza, non sono certo pochi: «Dall’emanazione del primo dpcm in cui venivamo sollecitati alla quarantena, ho ricevuto per posta decine di telecomandi che, da remoto, mi offrono la possibilità di controllare i vibratori dei miei clienti. Questo è molto eccitante per loro, in quanto gli dà l’illusione che abbia il monopolio del loro corpo. Non è certamente paragonabile alla libidine, alle emozioni e alle sensazioni di un incontro dal vivo, ma è sicuramente più appagante di una semplice video sessione via webcam. La richiesta è comune tanto agli uomini quanto alle donne».
Borromeo tiene altresì a specificare che, nonostante i suoi guadagni sia oggi inferiori rispetto a qualche mese fa, assieme ad essi sono diminuite anche le spese, in quanto gli spostamenti lo costringevano ad esborsi cui non deve più sottoporsi: «Raggiungere coloro che mi contattavano per beneficiare della mia compagnia comportava costi notevoli, soprattutto per me che godo di una clientela nazionale che mi reclama di regione in regione.
Adesso, invece, riesco a guadagnare fino a 500 euro netti al giorno».
E sarà pur vero che la benzina ha un suo prezzo, ma il carburante fisico non è una risorsa meno dispendiosa… Viene davvero da chiedersi dove Luca trovi le energie per fronteggiare quattro, cinque o più video sessioni giornaliere con quanti si aspettano di vederlo sempre nel “pieno della sua virilità”: «Non tutti cercano sesso. La quarantena ci mette a confronto con uno sconforto che vorremmo in ogni modo aggirare, e non sempre, i miei clienti, hanno qualcuno che li aiuti a evadere la monotonia della giornata. In questo caso mi trattengo al telefono con loro in amicizia, senza simulare ansimi e gemiti, bensì sussurrandogli parole dolci e raccogliendo i loro sfoghi». Ma quanto costerà questo munifico servizio di Voce Amica: «Sesso e ascolto hanno lo stesso importo: 100 euro ogni 30 minuti».
E quando domandiamo a Luca se questa inusitata forma di smart working si appresti a divenire per lui un approccio professionale a tempo indeterminato, risponde: «Ho molto da offrire ai miei clienti, ed il modo migliore per mettermi nelle condizioni di farlo è quello di condividere con loro un’esperienza carnale densa di emozioni che non possono essere mutuate da un pc e da uno smartphone. Quando tutto questo sarà finito, credo che tornerò a servirmi della tecnologia con parsimonia, almeno per tutto ciò che attiene al mio mestiere».